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Danzando ho compreso.

Danzare ha tolto dal mio vocabolario parole inutili e aggiunto spazio nello spazio vuoto dentro di me. Danzare mi ha portato altresí la sofferenza di chi decide di spogliarsi lentamente di abiti incollati sulla pelle, divenuti troppo stretti, eppur così rassicuranti. L’ho accolta.
Nel gesto e dal corpo in movimento comprendi che il sollievo è possibile, lasciar andare ciò che non appartiene più è solo l’inizio, il permesso che finalmente concedi alla profondità di catturarti sempre di più.
Quanta complessità mi ha accompagnata fino a qui, quanta semplicità si rivela ora. L’ultimo strato prima di toccare la pelle nuda, è il più difficile da afferrare. E da togliere. La danza rivela le tue difficoltà, se non puoi volare in un passo, comprendi dove rischi di inciampare. Ho sacrificato spesso la mia volontà raccontandomi storie di cose fuori dalla mia portata. Ma danzando ho compreso, portando le mani al cuore, o dando forma alla fioritura improvvisa o innalzando un calice dal mio ventre, che tutto è già in me pronto per me. Senza sforzo, senza volontà, dispiego le mie ali e se non si nota la grazia, io la sento, la percepisco come nuova pelle.
Non sono una ballerina, sono una danzatrice. E nel camminare e danzare creo la reale viandanza della mia vita, passo dopo passo, gesto dopo gesto, nel cuore.

Carla Dragoni

Grazie alle danzatrici che incontro e che tanto insegnano, sullo stesso passo, mano nella mano..

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